Descrizione
Anna, figlia del peccato, per tutti gli estremi meridioni è Annamé. La sillaba supplementare le è stata affibbiata dalle vicine di casa durante la sua tumultuosa nascita; in Salento indica lo sbrigarsi, il risolvere le cose in un tempo ridottissimo. Ma ha anche un altro significato: togliersi davanti, non essere d’intralcio.
Questa è la storia di una contadina coriacea nata al buio di una cantina, tra le privazioni e il senso di repulsione da parte di un mondo che forse non avrebbe voluto vederla nascere. La finestra su un piccolo giardino e un nespolo paterno sono la meta delle sue lunghe elucubrazioni. Ma quando si frammettono le reticenze familiari, la ragazza disseppellisce ferocemente le verità a cui ha diritto. Scava pozzi profondi che a tratti la ingoiano, a tratti la sputano fuori con violenza indicibile. Ogni volta è lo stesso parto, ogni volta è una nuova vecchiaia a cui sottrarre brandelli di giovinezza.
Giuseppe Cristaldi è nato nel 1983 a Parabita (provincia di Lecce). Fra le sue opere Storia di un metronomo capovolto (2007), con nota di Franco Battiato, e Nefrhotel. Mi hanno venduto un rene (2011). Nel 2012 ha ricevuto il primo premio al concorso nazionale di drammaturgia contemporanea under 30 di Roma. Per le edizioni Besa-Controluce l’autore ha già pubblicato Un rumore di gabbiani – Orazione per i martiri dei petrolchimici (2008), con cameo filmico di Franco Battiato e prefazione di Caparezza, e Belli di papillon verso il sacrificio (2014).

