Descrizione
Vera Bekteshi è abile nel rappresentare, con leggerezza e ironia, il periodo più difficile della storia
albanese, quello della dittatura di Enver Hoxha. E lo fa raccontando la storia della sua famiglia, che
visse fino al 1974 in una villa del famigerato Blocco.
Da donna, abbandonata improvvisamente dal marito, madre, figlia e amica, veste i panni di testimone
del suo tempo e dovrà adattarsi a un’esistenza fatta di soprusi, prigionia e sete di rivalsa. Non più libera e in condizioni di povertà estrema, narra le vite di chi la circonda, vittime e carnefici, ognuno con la
propria personalità e il proprio spessore, in un mondo crudo e avulso dalla normalità.
romanzo autobiografico
Traduzione di Valentina Notaro
Vera Bekteshi è nata e cresciuta a Tirana, nel cosiddetto “Blocco della dirigenza”. Figlia di un militare
di alto grado, è stata vittima della dittatura: dopo il divorzio politico, la perdita del lavoro e l’arresto del
padre, ha trascorso quasi sedici anni di isolamento, con la famiglia e il figlio, nei più remoti villaggi
dell’Albania. Tornata a Tirana nel 1991, nel 1997 ha ricevuto il titolo di dottore in Fisica (si è laureata
nel 1967). Negli ultimi anni si è dedicata quasi completamente alla scrittura letteraria.
Vera Bekteshi è nata e cresciuta a Tirana, nel cosiddetto “Blocco della dirigenza”. Figlia di un militare di alto grado, è stata vittima della dittatura: dopo il divorzio politico, la perdita del lavoro e l’arresto del padre, ha trascorso quasi sedici anni di isolamento, con la famiglia e il figlio, nei più remoti villaggi dell’Albania. Tornata a Tirana nel 1991, nel 1997 ha ricevuto il titolo di dottore in Fisica (si è laureata nel 1967). Negli ultimi anni si è dedicata quasi completamente alla scrittura letteraria.

