Consegnati venerdì 7 luglio, a Galatone (Lecce), dalle 20.30 in piazza Costadura, i premi intitolati ad Antonio De Ferrariis.
Istituito da Vittorio Zacchino, presidente onorario del centro studi Galatana, il Premio prende il nome dall’umanista salentino del ‘400-‘500 Antonio De Ferrariis detto ‘il Galateo’, poliedrica figura di letterato, storico, filosofo, astronomo, geografo, nato a Galatone, in provincia di Lecce. De Ferrariis fu anche medico di Isabella d’Aragona.
«Perché ha saputo cogliere, negli ultimi 30 anni, la forza emergente delle istanze delle letterature balcaniche e in special modo quella albanese, portandole all’attenzione del pubblico italiano con raffinate traduzioni ed edizioni curatissime che hanno tracciato un solido ponte fra Italia e Oriente d’Europa, un ponte non fatto di pietre e sassi, ma di persone e parole, di ciò che vive nei cuori della gente e nelle loro storie, in quello che si costruisce con passione, cura e amore. A partire dal suo primo viaggio in Albania del 1989, occasione in cui incontrò Ismail Kadare (più volte candidato al Nobel per la Letteratura e presente nel catalogo Besa con numerosi titoli) fino all’onorificenza attribuitagli dal Presidente della Repubblica Albanese nel 2022, Muci ha più volte percorso quel ponte, e ancora continua a farlo, perpetuando il dialogo fra culture. Al Salone Internazionale del Libro di Torino 2023 il paese ospite è stato proprio l’Albania e naturalmente Besa e Livio Muci hanno agito da protagonisti».
Questa la motivazione che ha portato Livio Muci, fondatore della casa editrice Besa, a vincere il premio.