Descrizione
Questo lavoro di ricerca si propone come una lunga cronistoria che interseca aspetti storici,
culturali e educativi che riguardano i rapporti fra Italia e Albania nel campo dei media. L’autore approfondisce, in particolare, tutte le fasi che hanno portato l’Italia a diventare il partner
maggiormente presente in Albania, influenzandone lo sviluppo nel settore dell’informazione.
Dalla diffusione, tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, dei primi giornali in lingua
italiana nell’area illirica, si passa poi ad analizzare il crescente interesse da parte dei cittadini
albanesi riguardo il medium radiofonico, giunto oltre Adriatico grazie alle frequenze di Radio Bari
e che si rafforza fino a diventare nel 1938, con le trasmissioni di propaganda fascista, uno
strumento fondamentale durante l’occupazione. Non manca un focus sul cinema, che sotto il
regime di Enver Hoxha riveste un ruolo decisamente propagandistico, e una vasta e approfondita
riflessione sullo sviluppo della televisione, dai suoi timidi esordi negli anni Sessanta fino alla
proliferazione delle emittenti private nel periodo post-comunista.
Prefazione di Gabriele Balbi
VITO SARACINO è un ricercatore della Fondazione Gramsci di Puglia e Phd Europaeus in Cultura, Educazione, Comunicazione presso le Università di Roma Tre e Foggia. Per Besa ha curato, insieme ad Antonella Fiorio, il volume Così lontani, così vicini. La prossimità italo-albanese dalle
origini del secolo breve alla Resistenza (2020).
VITO SARACINO è un ricercatore della Fondazione Gramsci di Puglia, ente per il quale è stato responsabile del progetto “Memorie dei Lavoratori in Capitanata” e consulente storico per le relazioni Italia-Albania nell’ambito del progetto “Tracce di Resistenza”. È Phd Europaeus in Cultura, Educazione, Comunicazione presso le Università di Roma Tre-Foggia. Vincitore di due premi per la sua prima monografia, Un libertario a servizio della Murgia. Enzo Marchetti, ne ha conseguito un altro per Casa Arci! Sessant’anni di Associazionismo in Puglia.